La quidditas (in italiano quiddità) è un termine latino, derivante dal linguaggio filosofico della scolastica. Esso è la nominalizzazione astratta del pronome interrogativo quid: "Che cosa?".
Il termine deriva verosimilmente dalla traduzione delle opere filosofiche dall'arabo al latino che iniziò nel XII secolo. Probabilmente fu utilizzato per primo da Avicenna per tradurre dal greco l'espressione τό τί ἦν εἶναι[1] che significa «che cos’era essere», che i latini tradurranno con la formula «quod quid erat esse».[2]
Rispondendo quindi alla domanda che cos'è questa cosa che la fa essere ciò che è e non un'altra?, si descrive cos'è l'essenza o la natura primaria di una cosa considerata «per sé» (καϑ᾿ αὑτό), cioè come risultato del procedimento di astrazione messo in atto dall'intelletto sulle qualità sensibili quando ricerca la "materia prima" della cosa indipendentemente dalla forma.[3]